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POSSIBILE?

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Un po’ di verde tra le pietre della storia

per viverle meglio 2018

Varie le definizioni attribuite a Piazza del Plebiscito, detta la “Gran Piazza”: vuoto metafisico, stile austero, minimalismo, classicità, eleganza, genialità̀, oppure: vuoto imbarazzante, nulla,

horror vacui

. Tutte aggettivazioni che portano, comunque, a pensare più a un fondale teatrale, in attesa del sipario che si apra sullo spettacolo, che a un luogo di vita urbana vissuta. Nei giorni successivi alle grandi manifestazioni culturali o comunque agli eventi che l’animano, le quinte inanimate della piazza abbracciano un desolato “spazio-luogo” (Augè), “non posseduto” (Cullen), o semplicemente “anaccogliente”. Piazza certamente “

d’ammirare sì, ma passando oltre

” (Perrella) per le gelide e impenetrabili architetture, da “utilizzare” per il suo ampio piazzale, non per viverla quotidianamente  In questo quadro di commenti, dare una risposta progettuale è difficile e rischioso, tuttavia io ci ho provato nel 2018 (

Piazza Plebiscito e Città

CLEAN edizioni) a coinvolgere lo spazio vuoto, oggi invece propongo solo due file di alberi davanti ai due Palazzi, un atto, sia pure timido di accoglienza, di natura naturale per una natura umanizzata, forse troppo “pietrificata”.