Presentare un progetto disegnato a mano libera, nell’era informatica, può sembrare un atteggiamento ingenuo o presuntuoso, ma il Ponte con la sua “storia” e i suoi dati tecnici approssimativi, mi hanno stimolato un simile approccio.
IL RISCATTO DEL PONTE è la proposta che presento, nella quale sono protagonisti una allegorica esplosione e la sua rigenerazione funzionale .
Il riscatto si traduce nel gesto simbolico dell’“esplosione” di vegetazione per nascondere la sua l’insostenibile “bruttezza” e mitigare, dal percorso del ponte, la veduta dello sfascio edilizio circostante e, a ” “distruggere”, la sua vergognosa presenza, con le armi delle piante e dei fiori.
Il Ponte è circondato dall’accrocco abitativo di Rione Alto, un obbrobrio urbanistico di “Parchi” condominiali, sorti tra strade strette e a affogate di auto in sosta, strade incomunicabili tra loro, se non attraverso irregolari passaggi pedonali; passaggi da legalizzare per ampliare la platea di fruizione della futura riqualificazione del Ponte.
La rigenerazione invece è destinata a funzioni di bene comune:
spazi gioco e incontri previsti sotto le campate, spazi di sosta e di prendisole lungo il percorso del ponte, protetti da quinte di verde, presenza di un boschetto d’ingresso, ad ovest e di due piramidi dedicate allo studio, fino a giungere così all’ingresso di S. Giacomo dei Capri, ad est.
Al centro, del percorso progettato, si attraversa il pergolato del “cratere esplosivo”, destinato alla pensosità, che consentirà ai cittadini di intravedere, tra la vegetazione, la lontana isola di Capri e di riflettere e fantasticare sulla insostenibile pesantezza abitativa del Rione, contro la fascinosa leggerezza dell’isola azzurra.
Il progetto infine intende, tra l’altro, proporre simmetrie e spettacolarità, integrate da suggestive illuminazioni notturne, volte a contrapporre un “ordine”, al totale disordine edilizio circostante e a distrarre i cittadini da questo “malvedere”.